Da quando il Coronavirus ha fatto il suo ingresso in Italia e in tutto il mondo, le azienda e le attività hanno visto rallentare o addirittura bloccare il loro processi: pensiamo alla produzione, alla forza vendite, alle fiere, alla formazione, al settore della musica, al settore del beauty, ecc.
Man mano all’aumentare dei casi e dei contagi molti hanno iniziato a pensare se eravamo prossimi a fermarci completamente.
No. Io penso che stiamo semplicemente attraversando a un cambiamento radicale che deve riflettersi, oltre che nelle relazioni umane, anche nei processi aziendali e decisionali.
Ci stiamo evolvendo. Non solo verso un mondo più digitalizzato, ma anche da un punto di vista organizzativo.
Lavoro nel mondo del web marketing dal 2013 e vedo ancora diverse attività che non dedicano al marketing il tempo e l’analisi necessari.
L’approccio a volte è superficiale.
In un mio precedente articolo scrivevo, infatti, dell’importanza di un piano marketing. Bene ora più che mai diventa ancora più necessario a mio avviso per le attività che voglio essere competitive sul mercato.
In questo periodo di crisi, il marketing diventa di supporto e di aiuto per le aziende.
Quali sono i cambiamenti necessari?
- Sicuramente diventa fondamentale l‘organizzazione. Noi italiani siamo fantasiosi, creativi, solari, abbiamo stile estetico, ma ci manca un po’ il senso dell’organizzazione e tendiamo a fare le cose all’ultimo. Ecco che le attività che hanno e stanno lavorato sulla loro struttura e sul modo di lavorare risentiranno di un vantaggio maggiore. Alcune aziende hanno già cambiato modo di lavorare e hanno capito la fattibilità di poter lavorare anche da remoto, ottenendo lo stesso risultato.
Chiaramente questo vale per alcune attività e mansioni, in cui si pensava che fosse fondamentale l’incontro di persona. Ora invece alcune realtà stanno valutando di alternare alcuni giorni o ore ridotte di lavoro in azienda e altri giorni da casa o da remoto. L’importante è raggiungere il risultato e non il tempo che si impiega. In questo modo le persone possono conciliare meglio anche gli impegni e ritmi tra casa, famiglia e lavoro. Di conseguenza meno stress e più unione e tempo di qualità per la famiglia e per il proprio benessere psicofisico.
- Investire in termini di marketing. Le aziende che hanno e stanno investendo in marketing avranno un vantaggio in più rispetto alle altre. Diverse aziende con l’arrivo della pandemia hanno bloccato qualsiasi attività di marketing e di pubblicità. Sono sparite. Ne parlo anche nel mio ultimo articolo sul marketing ai tempi del Coronavirus. In questo momento più che spingere alla vendita dei prodotti e servizi, si deve investire il marketing per avvicinare i potenziali clienti.
Come farlo? Con contenuti di qualità per farci ricordare e affermarci nel momenti in cui gli utenti saranno pronti ad acquistare. Ecco che la tecnica dell’inbound marketing diventa molto utile e preziosa. Ora gli utenti vuoi per paura, vuoi per minore potere di acquisto (molti hanno perso il lavoro o non hanno avuto introiti o hanno visto stipendi dimezzati) o per incertezza, non hanno fretta e si prendono tutto il tempo necessario per informarsi e infine per decidere. Ecco che diventa fondamentale capire che il marketing non è uno strumento facile, e non si può improvvisare e pensare che porti risultati a prescindere. Non è così! E’ doveroso analizzare e pensare a un piano strategico volte a pianificare tutte le attività e coinvolgere tutte le risorse verso un obiettivo prestabilito. Purtroppo capita che in aziende in cui esiste un reparto vendite e un reparto marketing, questi lavorino a comparti separati e non coesi. Questo ora non è più ammissibile. Ci deve essere unione tra marketing e commerciale.
Per le attività che vedono l’unico titolare nelle veste di commerciale e marketing magari le due cose sono affinate, anche se spesso il ruolo da commerciale porta via più tempo per fermarsi a pensare bene alla linea strategica e svilupparla con le attività di marketing.
- Umanizzare il brand. Credo che un vantaggio competitivo sia coinvolgere e rendere più partecipe i propri dipendenti e collaboratori. Farli sentire parte dell’organizzazione. In questo modo le persone crederanno nell’azienda e saranno portavoce della filosofia aziendale, ovvero diventano la prima fonte stessa di pubblicità dell’azienda. Saranno loro stessi a parlare dell’azienda. In fondo lo sappiamo tutti che il passaparola di amici e familiari rappresenta la forma di pubblicità più affidabile.
- Valutare l’e-commerce e curare meglio la presenza online. In questa fase di chiusura totale le aziende che avevano già messo in piedi la proprio vetrina virtuale, ovvero l’e-commerce legata al proprio sito web, sicuramente hanno potuto godere di un vantaggio in più rispetto agli altri. Molti così si sono ritrovati con dei limiti e hanno capito solo ora alle potenzialità nell’avere l’e-commerce. Ecco che diversi ora stanno pensando a questa nuova strada. Ma attenzione.
Bisogna fare una premessa. Aprire un e-commerce è come aprire una negozio, soltanto che è virtuale. Ma non si può pensare di farlo se prima non c’è giù a monte un buon posizionamento del proprio brand, prodotti o servizi. Oppure non essere mai stati molto presenti online con un solo sito stato privo di aggiornamenti e con scarsa presenza sui social network. In questo caso è meglio fare un passo indietro e affermarsi meglio online. C’è il pensiero, infatti, che basti pubblicare qualche post e che arrivano i risultati. E se non arrivano i risultati, allora non funziona. Non è così. Diversi sono gli account aziendali sui social che presentano un post retrodatato e abbandonati a se stessi. Le pubblicazioni non devono essere improvvisate, ma ci vuole un piano marketing studiato che vede una pubblicazione costante e con una linea curata e strategica a prova di una gestione professionale. Quindi mi auguro che le attività si siano rese conto del tempo e della preparazione che c’è dietro a una gestione fatta come si deve e che si affidano a professionisti di settore per una consulenza su misura o di gestione.
“Non ci sono cattivi momenti per innovare”. Jeff Bezos
E tu cosa ne pensi? Quali cambiamenti porterà la pandemia del Covid-19?
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